Divertito e divertente. Così si può definire "Sì fingiam se il finger giovi", lo spettacolo saggio che ha chiuso il primo corso biennale di formazione teatrale organizzato dal Cut "La stanza" e che è stato proposto l'altra sera nel cortile grande dei missionari Saveriani, in via Piamarta. Un allestimento piacevole e intelligente, che si avvale dell'arguta e briosa regia di Paola Bea, la quale ha lavorato prendendo come base un "Prontuario di pose sceniche" del 1897, e di un testo amalgamato da Lino Pedullà d'Alice, attingendo da una cinquantina di libretti di opere liriche. "Melotrama semiseria con prologo ed epilogo" ,come viene definito in locandina, questo melodramma senza musica ma con molta musicalità. Scoperta più che piacevole la regia di Paola Bea, dotata di fantasia e cultura scenica, e assai buono il livello raggiunto dai vari attori. Fra i più in vista Vittorio Pedrali, malvagio barone; Marina Allegro,che dà alla funesta e perigliosa beltà Panfila Falsetti cattiveria da grande attrice; Antonella Nobilio,madre nobile e ria; Elena Bettinetti, fattucchiera di bel risalto; Giovanna Massari, una spiritosa camerierina con inflessioni balanzoniane. Al lettore l'invito a gustare l'insolito spettacolo.
Marco Bertoldi
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