La rappresentazione per certi versi richiama quanto a livello cinematografico Chris Marker fece con "La jétée",il film realizzato con la sola giustapposizione di sole fotografie che ha ispirato a Terry Gillian "L'esercito delle dodici scimmie". Anche qui,infatti,per lunghi tratti sono le fotografie ad avere il sopravvento sugli attori,la cui presenza,quando c'è,finisce talora addirittura per risultare superflua,mentre a creare atmosfera e storia sono una voce recitante,qualche rumore di fondo e la pregevole ed efficace colonna sonora di Fabio e Diego Gordi e di Paolo Siani. Certo è rischioso fare teatro con una storia simile,eppure il merito della Bea è di aver fatto un teatro che non è teatro,di aver proceduto per accumulo di immagini e suoni,lasciando agli attori solo il ruolo di mimi in una sorta di denuncia dellassurdo del "quotidiano". Non tutto funziona,però le impressioni positive,il fascino sono assai più che quelle critiche.
Marco Bertoldi
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