L'autore Lino Pedullà (che ha tratto lo spunto da un racconto di Ballard) e la regista Paola Teresa Bea individuano nel Kondominium un universo autoreferenziale,una "monade autosufficiente" che vive dentro la città,ma con la quale instaura un rapporto di reciproca diffidenza. I "condòmini" snocciolano il rosario delle loro esistenze nel rito quotidiano dei gesti sempre uguali,nell'iterazione di tic e piccole manie,nella solitudine rumorosa che li avvolge dall'alba al tramonto. Non c'è dialogo tra i personaggi:solo gesti,essenzialmente solitari.
Bea e Pedullà sembrano credere ancora nella funzione rivelatrice del teatro. E per questo vanno lodati. Bravi sono stati tutti gli interpreti,che citiamo in ordine alfabetico:Leonardo Bellini,Elena Bettinetti,Lia Buratti,Mariella Caleffi,Daniela Dante,Susanna Fornari,Vittorio Pedrali,Paolo Rossi,Anna Teotti,Elisabetta Zoni. La voce narrante è quella di Carlo Sanna;le musiche sono curate da Fabio e Diego Gordi,e da Paolo Siani. Ed è un vero peccato che uno spettacolo così interessante si debba esaurire in due sole rappresentazioni.
Antonio Sabatucci
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