La letteratura americana dell'Ottocento abbonda di grandi solitari. Ma la palma della solitudine spetta indubbiamente ad Emily Dickinson:in nessuno la solitudine fu a tal punto vocazione ed elezione. Essa ha offerto abbondante materiale alle analisi di critici letterari e psicologi: noi ci limiteremo ad osservare la "scena dell'anima" da cui Emily ci parla da più di un secolo.
"Questa è la mia lettera al mondo che non ha mai scritto a me-le semplici cose che la natura ha detto-con tenera maestà. Il suo messaggio è affidato a mani che non posso vedere-per amore di lei-amici miei dolci-con tenerezza giudicate-me. E.D. 1862
TESTI
Emily Dickinson-Poesie e lettere
Sansoni editore-traduzione di Margherita Guidacci