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Sono passati cinquecento anni dalla morte di un genio indiscusso.
Genio in arte militare, ottica, idraulica, geometria, volo, pittura, stereometria, anatomia, statica meccanica, ma anche musica, sorella della pittura, ad essa inferiore solo perché non è permanente, musica che è “una figurazione delle cose invisibili”.
Lo scienziato Leonardo ha inventato vari strumenti musicali, da quelli semplici ad uso militare, come il tamburo meccanico, a quelli più complessi, come la clavi-viola. Fu musico apprezzato e buon cantore, dotato di capacità di improvvisazione e composizione, di cui restano poche testimonianze scritte, solo alcuni rebus, intrattenimenti di corte, ideati assai probabilmente durante il soggiorno milanese e conservati a Windsor.
Il testo si svolge su tre piani di lettura.
Uno romanzato ma con attinenza storica, uno strettamente storico, ed uno concernente alcuni scritti di Leonardo su vari argomenti. Questi tre piani si intrecciano fra di loro, al fine di creare un filo narrativo logico.
Testi a cura di Elena Bettinetti
Musiche a cura di Anna Compagnoni